400 milioni per la piattaforma off shore del porto. Il finanziamento non è ancora materialmente stanziato. Ma il Cipe, comitato interministeriale per la Programmazione economica, ha confermato il suo «interesse» per l'opera strategica proposta dal presidente del Porto Paolo Costa e sostenuta dal ministro Brunetta in Comitatone. «E' vero, il Cipe ha espresso l'interesse per l'opera», conferma il presidente del Magistrato alle Acque Patrizio Cuccioletta, «di più in questa fase non poteva fare, perché non abbiamo ancora il progetto». Difficile dunque, per quanto il governo attraverso il ministro Brunetta prema, finanziare un'opera non ancora progettata. La «dichiarazione di interesse» sollecitata da Brunetta sembra avere in questo momento un obiettivo: quello di convincere gli investitori privati a far rotta su Venezia. Proprio in settimana è convocato a Trieste un vertice a cui dovrebbero partecipare tra gli altri i ministri Frattini e Matteoli e la banca Unicredit. Obiettivo, un investimento sostanzioso per le infrastrutture del porto Giuliano. Ma il via libera - almeno a parole - alla grande struttura al largo di Chioggia potrebbe rendere vani i progetti su Trieste. Si capirà nei prossimi giorni come finirà il braccio di ferro. Intanto l'idea della grande piattaforma off shore va avanti. Una struttura da un miliardo e mezzo di euro che dovrebbe ospitare le grandi navi portacontainer intercontinentali, troppo grandi anche per la conca di navigazione di Malamocco appena progettata e costruita dal Consorzio Venezia Nuova a fianco del Mose. Dalla piattaforma le petroliere scaricherebbero il greggio senza entrare a San Leonardo, le meganavi i container poi trasportati nelle banchine portuali di Marghera con navi più piccole. «Struttura strategica, a servizio di tutto il Nord Est e degli altri porti», ripete il presidente dell'Autorità portuale Paolo Costa. Il problema adesso è quello di attirare investitori, vista la carenza di
finanziamenti pubblici e il momento di crisi. «I soldi si trovano e l'off shore si farà, perché ormai è inserito nel programma delle opere strategiche», dice Costa. Ma c'è da vincere la concorrenza di Trieste, dove Unicredit ha già assicurato un cospicuo finanziamento per le infrastrutture del porto giuliano. Dove i fondali ci sono già e le ferrovie anche.
Fonte : http://nuovavenezia.gelocal.it/cronaca/2011/02/08/news/400-milioni-per-il-porto-off-shore-3394264