lunedì 4 giugno 2012

Porto di Taranto: presente incerto, futuro ricco di opportunità.

Il presente non appare roseo per il porto di Taranto, ma il futuro si prospetta ricco di opportunità. Gli investimenti avviati nei prossimi due-tre anni cambieranno il volto di banchine e terminal. Intanto,c’è da registrare che negli ultimi quattro mesi le perdite sono state consistenti. Il traffico merci nel periodo gennaio-aprile è diminuito, soprattutto nel settore container. Sono state movimentate 11,9 milioni di tonnellate merce con una contrazione del 12,7% rispetto ai 13,7 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Gli sbarchi sono ammontati a 6,9 milioni di tonnellate (-15,3%) e gli imbarchi a 4,6 milioni di tonnellate (-11,8%). Le rinfuse liquide sono diminuite del 22,3% a 1,7 milioni di tonnellate. Solo le rinfuse secche sono cresciute del 3% a 6,6 milioni di tonnellate. Nel comparto delle merci varie il traffico è stato di 3,6 milioni di tonnellate (-28,5%), di cui 715mila tonnellate di merci in container (-60%) con una movimentazione pari a 42.571 teu (-59,8%). Con circa 500 operai di Taranto container terminal in cassa integrazione lo scalo pugliese deve puntare tutto sui lavori per la piastra logistica. A fine aprile è stato raggiunto un accordo tra Taranto Container Terminal e il principale armatore Evergreen Line per aggiungere finanziamento privati al fondo pubblico per un lavoro di grosse proporzioni. 200 milioni di euro totali che interverranno su darsena, dragaggi e quarto sporgente. Interventi che daranno un nuovo volto alle banchine e agli spazi interni, sperando così di far ritornare prima di tutto Evergreen, l’armatore taiwanese che nove mesi fa ha scelto di spostare le sue navi verso il Pireo. Il periodo critico è destinato a durare ancora parecchi mesi. Tra qualche settimana lo scalo marittimo ionico diventerà un unico grande cantiere impegnato nella realizzazione della piastra logistica e per gli altri interventi destinati a modificarne la natura facendolo diventare l’hub più importante del Mediterraneo. Almeno un paio d’anni e poi il porto di Taranto sarà inserito nei traffici internazionali e intercontinentali di container trasformandosi nella porta più conveniente per i passaggi est-ovest e con il nord Europa. Il costo complessivo dei lavori è di 198 milioni.