venerdì 27 aprile 2012

Scoperto il motore che accelera ogni anno la scomparsa dei ghiacci

E' stato scoperto il motore che accelera ogni anno la scomparsa dei ghiacci antartici: è nelle correnti oceaniche calde, che vengono dirette verso il Polo Sud dai venti che stanno cambiando direzione a causa dei cambiamenti climatici. La scoperta, pubblicata su Nature, si deve a una ricerca coordinata dal britannico Hamish Pritchard della British Antarctic Survey. Secondo gli autori, il risultato oltre a suggerire che l'Antartide sta rispondendo rapidamente ai cambiamenti climatici, può contribuire ad ottenere previsioni sullo scioglimento della calotta antartica e sul futuro innalzamento del livello del mare. In Antartide, spiegano gli esperti, si registra un aumento dello scioglimento dei ghiacci, per esempio, tra il 2003 e il 2008, si sono verificate perdita fino a 7 metri all'anno. Grazie ai dati forniti dal satellite IceSat della Nasa, i ricercatori hanno mappato questi cambiamenti e soprattutto i cambiamenti nello spessore di quasi tutte le piattaforme di ghiaccio galleggianti in Antartide, cioé la porzione di ghiaccio che si estende sull'oceano. Delle 54 piattaforme di ghiaccio mappate, 20, secondo lo studio, si sono sciolte a causa delle correnti calde, che 'attaccano' il giaccio da sotto. Secondo i ricercatori il fenomeno è legato ai cambiamenti della direzione dei venti causati a loro volta dai cambiamenti climatici in corso. I venti, secondo i ricercatori, stanno modificando la direzione e la forza delle correnti del mare, con la conseguenza che l'acqua calda viene incanalata sotto le piattaforme di ghiaccio che si estendono sull'oceano. Le correnti oceaniche calde, secondo lo studio agiscono soprattutto nell'Antartide occidentale dove erano la gran parte delle 20 piattaforme di ghiaccio sciolte a causa delle correnti oceaniche calde. Un quadro diverso emerge invece per la Penisola Antartica orientale (la lunga striscia di terra che punta verso il Sud America). Qui, lo scioglimento del ghiaccio, secondo lo studio, é dovuto all'azione dell'aria calda che 'aggredisce' il ghiaccio da sopra.(ANSA).