sabato 21 aprile 2012

Rigassificatore di Augusta :Lombardo, " Non ho detto mai ne' si' ne' no"

"Ho voluto fare solo un sopralluogo per rendermi conto della condizione del sito dove eventualmente si dovrebbe costruire questo rigassificatore. Non ho detto mai ne' si' ne' no. Abbiamo detto piu' volte che se ci sono argomenti convincenti garanzie per quanto riguarda la sicurezza, allora si puo' prendere in considerazione". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo rispondendo a Catania alle domande dei giornalisti.
Secondo il governatore "l'unica condizione posta , e' la sicurezza dei cittadini e dei paesi che sono troppo vicini sia alla raffineria che al rigassificatore: se non c'e' garanzia assoluta, l'atteggiamento della Regione non cambia. Con tutto il rispetto degli interessi delle grandi imprese, la Regione Siciliana ha a cuore soltanto una cosa: la sicurezza dei cittadini".
Queste le conclusioni finali del Prof. Alessandro MARTELLI Direttore dell’ENEA di Bologna, uno dei massimi esperti di Ingegneria Industriale Antisismica e Presidente GLIS (Gruppo di Lavoro Isolamento Sismico) sono qui riassunte:


Il rigassificatore di Melilli è un impianto RIR (a Rischio di Incidente Rilevante) che prevede 3 grandi serbatoi di Metano liquido da 150.000 m3ciascuno. Perché non costruirlo in aree meno sismiche come per esempio Mazara del Vallo o Gela dove, tra l’altro, arrivano i metanodotti dall’Algeria e dalla Libia? Volendolo proprio costruire a Melilli, sarebbe stato necessario garantire la sicurezza degli impianti industriali già esistenti, di cui sette a rischio incidente rilevante, e dei componenti circostanti, quali parchi serbatoi sforniti per la quasi totalità di isolamento sismico: Isolando simicamente alla base i serbatoi LNG (cosa che sembra non prevista nel progetto Ionio-Gas, nonostante la sismicità S-12 della nostra area); Facendo riferimento ad azioni sismiche di progetto (input sismico), in accordo anche con i dati forniti dal progetto Enea NDSHA (Neo-deterministic seismic hazard Assessment). In tale progetto, già sperimentato con successo in altre aree altamente sismiche, sono stati studiati e sviluppati sistemi antisismici, per strutture critiche presenti in impianti chimici, prendendo in particolare considerazione i serbatoi di stoccaggio ed i grandi serbatoi criogenici LNG; Realizzando un’adeguata barriera anti maremoto.
Naturalmente oltre al rischio industriale e sismico non va trascurato il rischio militare legato alla presenza delle basi della Marina Militare Italiana e della Nato. Se il problema è il lavoro che il rigassificatore avrebbe portato, non ne porterebbe forse di più (e più utilmente) l’adeguamento sismico degli impianti e dei componenti RIR già esistenti? Ed ha ragione da vendere il Governatore Raffaele Lombardo quando dichiara che “non si possono fare sconti in materia di sicurezza”, ribadendo che “per opere di questa importanza” (rigassificatori di Trieste e Brindisi), le relative Regioni, Friuli Venezia Giulia e Puglia, abbiano preso più tempo per dire “no”.