venerdì 27 aprile 2012

Marittimo: cittadino fantasma escluso dal voto

L’art. 48 della Costituzione recita: Sono elettori tutti i cittadini ,uomini e donne , che hanno raggiunto la maggiore età …… .. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile e per effetto di sentenza penale irrevocabilee nei caso di indegnità morale. E’ a tutti noto che i marittimi italiani , imbarcati su nave italiana e dunque su territorio italiano , assimilabili ai lavoratori all’estero, non possono esercitare il diritto di voto. In tutti i paesi europei e non i naviganti possono votare per posta, per procura o a bordo. In Italia no!!!!. La nostra classe politica ha sentito il bisogno , giustamente,di fare leggi per riconoscere il diritto al voto per gli italiani all'estero, sente il bisogno di discutere sulla eventuale concessione del diritto di voto agli immigrati ma, dei marittimi proprio no. Ai marittimi italiani viene di fatto negato il diritto di voto. Non ci sono giustificazioni per questa gravissima inadempienza della classe politica . E’ umiliante per un cittadino italiano che svolge il lavoro di marittimo dover continuare ad “elemosinare” ad una classe politica sorda ed inadempiente il riconoscimento di un diritto costituzionale. La richiesta per il voto ai marittimi in navigazione venne fatta da Gabriele D’Annunzio nel suo “Patto Marinaro” (1923) , voluto anche dalla FILM(Federazione italiana dei lavoratori del mare)