La National Commission on the Bp Deepwater Horizon oil spill and offshore Drilling (Osc), istituita dal presidente Usa Barack Obama il 22 maggio 2010, emetterà il prossimo l'11 gennaio il suo rapporto finale contenente le conclusioni a cui è pervenuta relativamente all’inchiesta istituita per fare luce sulle cause che hanno condotto all’esplosione del pozzo”Macondo” avvenuta il 20 aprile nel Golfo del Messico. E’ stato reso noto, nel contempo, il capitolo "BP Well Blowout” inerente l’indagine, con un titolo che lascia pochi dubbi sul verdetto finale: «Un fallimento di Management. Una somma di concause evidenti ,di grandi dimensioni ed evitabili».
Le cause che hanno condotto alla morte di 11 lavoratori e alla fuoriuscita incontrollata per quasi tre mesi di oltre quattro milioni di barili di petrolio, secondo l'Osc si spiegano così: "Il pozzo è esploso per la concomitanza di diversi fattori di rischio,di sviste ed errori individuali che hanno letteralmente sbriciolato norme e procedure che avevano il solo scopo di impedire che un evento del genere potesse accadere. Ma la maggior parte degli errori e delle sviste a Macondo può essere fatta risalire ad un unico grande fallimento globale, il fallimento del management. Una migliore gestione della situazione da parte di Bp, Halliburton, e Transocean avrebbe quasi certamente impedito l’esplosione , consentendo ai soggetti coinvolti di individuare i rischi, valutarli correttamente ed affrontarli in modo adeguato».
“Tenuto conto delle carenze documentate sia per la Transocean che per Halliburton, che operano entrambe nel settore off-shore in quasi tutti gli oceani, a malincuore dobbiamo concludere che abbiamo un problema a livello di sistema”.
Il co-presidente, Bob Graham, ha sottolineato che” lo scoppio di Macondo poteva essere davvero evitato”…”Non c'è nulla che possiamo fare per riportare in vita gli uomini ma, possiamo onorare la loro memoria, evitando che simili tragedie possano in futuro ripetersi “.«Gli errori e le valutazioni errate da parte di almeno tre società ( Bp, Halliburton e Transocean) hanno contribuito al disastro. “Più o meno intenzionalmente, molte delle decisioni che Bp, Halliburton e Transocean hanno assunto hanno di fatto contribuito ad aumentare il rischio di esplosione a Macondo e qualcosa lascia pensare che simili scelte operative erano chiaramente finalizzate al risparmio di tempo e denaro”.