
21 Gennaio 2010
Sono sospesi a 20 metri di altezza, incatenati sopra una gru, e minacciano di buttarsi nel vuoto se le istituzioni non troveranno risposte alle loro richieste, cinque lavoratori in rappresentanza dei 42 dipendenti dell'impresa S.c.s. che si occupa di operazioni portuali al porto di Trapani, per protestare contro il rischio di licenziamento. La societa' ha comunicato ieri ai sindacati che intende avviare le procedure. Gli operai sono gia' in cassa integrazione. Tutto dopo che nel 2008 fu rilasciata una nuova autorizzazione ad una impresa portuale che pero' non solo non ha apportato nuovi traffici e movimentazioni nello scalo, ma utilizza il proprio personale. La S.c.s si e' trovata dunque in difficolta', senza operazioni di movimentazione da poter svolgere e con un carico di lavoro quasi pari a zero.
"Chiediamo al ministero dei Trasporti di verificare la regolarita' delle autorizzazioni rilasciate dall'autorita' marittima - spiega Nino Napol, segretario Fit Cisl Portuali - e alle istituzioni locali, provinciali e regionali, di trovare soluzioni per la salvaguardia dei 42 posti di lavoro in una terra come la Sicilia che paga gia' un alto prezzo legato alle tante vertenze occupazionali sorte dopo la crisi economica. I lavoratori non si fermeranno e protesteranno fino a che non otterranno risposte".
"Apprezziamo molto l'impegno del prefetto di Trapani che ci ha chiesto tre giorni per acquisire i documenti e apprendere tutti i risvolti di questa vicenda, ma intanto andra' avanti la protesta dei 42 dipendenti della Scs che rimarranno in presidio permanente al porto, fino a che non otterranno risposte alla richiesta di tutela dei posti di lavoro". Lo ha detto Nino Napoli, segretario della Fit Cisl Portuali dopo l'incontro in Prefettura a Trapani. I 5 operai della Scs resteranno sulla gru a 20 metri di altezza dove hanno trascorso gia' due notti al freddo, e continuera' il presidio sulla banchina. Non saranno bloccate le operazioni di scarico delle navi, ma l'uscita dei container dallo scalo portuale. Il prefetto si e' impegnato a convocare tutte le parti in causa entro tre giorni per trovare una soluzione. La protesta e' scoppiata dopo che la Scs, ditta di servizi portuali, ha comunicato ai sindacati l'avvio delle procedure di licenziamento a causa del calo di commesse. Stamani c'erano stati momenti di tensione quando gli operai si sono sdraiati sotto la gru della ditta "Trident", societa' che ha ottenuto le autorizzazioni dall'autorita' marittima nel 2008 e utilizza proprio personale. "La Cisl di Trapani e' in prima linea -afferma il segretario provinciale Giovanni Marino- affinche' la vicenda vada a buon fine. Oltre ad essere 42 padri di famiglia, i dipendenti della Scs sono lavoratori altamente qualificati. Abbiamo coinvolto il prefetto con l'unico obiettivo di trovare una soluzione che tuteli i lavoratori sia della nuova impresa che della Scs, riteniamo che all'interno del porto di Trapani ci siano gli spazi per garantire il lavoro a tutti gli operai".
Fonte :
http://www.agi.it/cronaca/notizie/201001211609-cro-rt10200 portuali_in_5_restano_su_gru_a_trapani_ma_il_porto_e_operativo