
Migliaia di italiani che amano Venezia hanno sperato fino all’ultimo nella incompatibilità del doppio incarico per il Ministro Brunetta in corsa per la poltrona di sindaco di Venezia. In molti , come atto d’amore verso Venezia , hanno tentato di far giungere all'orecchio del ministro della Funzione Pubblica,come ultimo disperato tentativo per dissuaderlo, il grande sforzo che avrebbe richiesto l’assunzione di un altro incarico gravoso come quello di primo cittadino della città lagunare.Il ministro, diventato famoso per la sua lotta ai fannulloni, non ha paura delle sfide ed ha accattato senza tentennamenti. Anzi, di certo, ha già ben chiari in mente gli slogan per rilanciare Venezia. Uno slogan qui e uno slogan là governerò la mia città.
"la Sinistra governa questa città da 17 anni e ha prodotto il declino" dichiara, non è ancora dato di sapere cosa sarà di Venezia dopo di lui.
"Servono nuove risorse - ha dichiarato - e una legge che non sia piagnona, una legge dell’assistenzialismo, ma una legge dello sviluppo". Riguardo al rapporto tra il centro-storico, la terraferma e il centro industriale, Brunetta ha detto che "la grande stagione del Novecento per Porto Marghera è finita perchè è cambiato il mondo. Dobbiamo gestire questa transizione e recuperare un’area straordinariamente pregiata come Porto Marghera. Si tratta di accelerare questa transizione. Tra le cose che ho in mente c'è quella di estromettere il petrolio dalla laguna. Estromettere la chimica inquinante da Marghera. A freddo nessuno può dire di voler chiudere tremila posti di lavoro ma questo processo si può gestire all’interno di un progetto ragionato. «Ho la ferma intenzione di portare la governance della Grande Venezia a Palazzo Ducale entro il primo anno di mandato». Un "grande fatto simbolico" del nuovo "Rinascimento" di Venezia che Brunetta ha promesso agli elettori. Sto già predisponendo il piano per il trasferimento a Palazzo Ducale, che non toglierà nulla alla sua funzione turistica e culturale. Piazza San Marco tornerà il centro della vita della città", ha assicurato il super ministro-candidato.
Le parole di Brunetta sul futuro di Porto Marghera gettano una pesante ombra sul futuro occupazionale di migliaia di lavoratori in un contesto già di per sé estremamente complesso e difficile rivelando “la totale insensibilità nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie” e “l’assenza della volontà di avviare una riflessione seria sul problema”. Che cosa ha indotto l'affermato Ministro ad accettare l'incarico? E' proprio Lui a dircelo. “Sono scattate, diciamo così, molle emozionali. Con ironia aggiungo che per alcuni sono un generoso, per altri un po’ matto, per altri ancora bravo. Alla fine ho detto sì».
“Mi sembra ci sia un’onda di entusiasmo, lo avverto personalmente spostandomi per la città, la gente mi fa la ola dalle rive. Ne sono gioiosamente imbarazzato”.
(fonte : http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=88464&sez=NORDEST