Un mare di opportunità
La giornata europea del mare evidenzia l'importanza dei mari e degli oceani per la vita quotidiana
Dall'anno scorso il 20 maggio è il giorno in cui l'UE ricorda l'importanza del mare per la storia, la cultura e l'economia dell'Europa; si tratta però anche di un'occasione per evidenziare opportunità e sfide per le popolazioni e le imprese che dipendono dal mare.
Sovrasfruttamento delle risorse ittiche, inquinamento, pirateria, cambiamenti del clima costiero e energia eolica offshore sono tra gli argomenti affrontati in una recente conferenza dell'UE sulla politica marittima.
La prestigiosa conferenza ha visto ambientalisti, scienziati, imprenditori e leader politici riunirsi a Roma per tre giorni di lavori. Tra i principali oratori figuravano il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso.
Le preoccupazioni emerse dai dibattiti verranno tenute presenti nello sviluppo futuro della politica marittima dell'UE.
L'UE ha circa 70 000 km di coste, divisi tra 22 paesi. Le regioni marittime ospitano circa il 40% della popolazione - pari a circa 200 milioni di persone - e generano il 40% circa del prodotto interno lordo dell'UE con attività economiche come i servizi portuali, i trasporti marittimi, la pesca e il turismo.
Molte politiche europee hanno una dimensione marittima, ma fino a poco tempo fa la maggior parte di esse veniva gestita in una prospettiva settoriale. Visto che queste attività sono in crescente concorrenza reciproca sulle coste, è nata l'esigenza di una strategia integrata per assicurare un uso sostenibile delle risorse.
Questa strategia è stata varata nel giugno 2007. Da allora la Commissione ha presentato proposte per incentivare la ricerca marittima, sviluppare i porti, migliorare la gestione dello spazio marittimo e diminuire gli ostacoli ai trasporti via mare.
Sono state preparate anche misure per promuovere l'energia eolica offshore, aiutare le comunità costiere ad adeguarsi al cambiamento climatico e assistere i lavoratori dei trasporti marittimi e della pesca.
Di recente la Commissione ha presentato nuove proposte legislative per combattere la pesca illegale e ha indetto una consultazione su scala europea per una profonda riforma della politica europea della pesca.
L’Europa è un Continente marittimo. È per questo che il mare ha sempre avuto un ruolo centrale nelle vite degli europei.
Il Presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso ha dichiarato:”Più che mai oggi, le sfide marittime richiedono una risposta pronta. Dobbiamo dimostrare che la "Integrated Maritime Policy" dell’Ue è la chiave per creare investimenti , lavoro e ricchezza, utilizzando al meglio i nostri mari e oceani.”
Tutto ciò ,secondo Barroso ,si può realizzare "rafforzando la sostenibilità dei mari. In questo contesto, ha senso il ruolo della "Integrated Maritime Policy" europea.
Il ministro Altero Matteoli ha dichiarato che ble Autostrade del mare vanno rilanciate a livello europeo attraverso la creazione di regole comuni, sinergie e rotte. "Come Governo - ha spiegato il ministro - stiamo spingendo molto per questo progetto. Dove ci sono funzionano molto bene.
Il vicepresidente della commissione Europea responsabile per i trasporti, Antonio Tajani, sembra aver fatto proprie in toto tutte le istanze avanzate dal SINDACATO DEI MARITTINI e quanto prima nominera' '' una task-force su 'condizioni di lavoro e competitivita' ' che studiera' in particolare l'attrattiva delle professioni marittime, la formazione e le condizioni di lavoro''. Lo ha detto intervenendo alla seconda Giornata europea del mare, annunciando l'intenzione di creare una 'agenda sociale per il trasporto marittimo'. Tajani ha insistito ''sull'importanza di applicare nell'Unione Europea la convenzione internazionale del 2006 sul lavoro marittimo''. L'obiettivo, ha spiegato Tajani, e' garantire ''condizioni di lavoro e di vita decenti a bordo delle navi, comprese - e forse soprattutto - quelle dei Paesi terzi che fanno scalo nei porti europei'' e poi ''condizioni piu' leali di concorrenza fra operatori. Non dimentichiamo - ha aggiunto - che l'80% degli incidenti sono legati direttamente al fattore umano''.