martedì 4 gennaio 2011

Livorbo- Piccini stoppa la Compagnia «Non faremo blitz per impedire di lavorare a Sintermar»

Stasera arriva un’altra nave di Grimaldi. I portuali minacciano esposto alla Procura.
Calma e gesso. L’Autorità Portuale non è intenzionata a intervenire repentinamente, già oggi, nella guerra che contrappone Compagnia Portuale e Sintermar. «Non vedo nessuna urgenza - dice il presidente dell’Authority Piccini - Il problema esiste ma bisogna mettersi a un tavolo e discuterlo pacatamente». Dunque non c’è da aspettarsi alcun blitz per interrompere le operazioni all’accosto 14/e, dove stasera tornerà una nave di Grimaldi, l’armatore napoletano che dal 1º gennaio è passato dal terminal Ltm (gruppo Compagnia Portuale) a quello di Sintermar. Stamani sulla scrivania di Piccini arriverà il verbale redatto dagli ispettori che venerdì mattina hanno effettuato un sopralluogo alla banchina dove era ormeggiato il traghetto per Tangeri. Gli ispettori hanno constatato che alle operazioni di imbarco stavano lavorando esclusivamente dipendenti di Sintermar (un’impresa art. 18), nonostante che le norme del porto prevedano che sulla banchina pubblica devono lavorare solo le imprese art.16. E l’accosto 14/e è banchina pubblica. La Compagnia Portuale, concorrente di Sintermar, ha chiesto che le autorità impediscano a Sintermar di lavorare con proprio personale. Ma non ci sarà nessun atto di imperio da parte dell’Authority, almeno oggi.
«L’accosto 14/e può essere considerato una banchina pubblica - ragiona Piccini - Bisogna considerare che esiste un’ordinanza, tuttora vigente, che prevede che qualora un concessionario sia impossibilitato per ragioni oggettive a lavorare nella propria area, può farlo su un’area pubblica, a patto che utilizzi un’impresa articolo 16». Per operare le navi di Grimaldi, il terminalista Ltm ha utilizzato anche un’impresa articolo 16 (la Compagnia Portuale). Ma è noto anche a Piccini che negli ultimi mesi all’accosto 14/e lavoravano solo dipendenti di Ltm. «Dobbiamo tenere lo stesso comportamento, indipendentemente dall’operatore. E dobbiamo ragionarne pacatamente, senza farsi prendere dalla fretta, riunendo se del caso la commissione consultiva».
L’Authority dunque sembra non voler assecondare i propositi bellicosi della Compagnia, che vorrebbe un intervento subito per mettere fine a quella che considera «una chiara violazione delle regole», come ha detto il console Raugei. E in Compagnia si minaccia addirittura di interessare della questione la Procura della Repubblica, come rivela un consigliere portuale. Già in passato un operatore si era rivolto alla magistratura penale per una questione analoga (l’agenzia marittima Fanfani, nell’aprile 2008). Ieri i dirigenti della Compagnia hanno concordato un appuntamento con uno dei più noti marittimisti italiani per decidere un’eventuale azione legale.Sintermar, da parte sua, tira dritto per la propria strada. Alla 19.30 arriverà la nave da Barcellona, che ripartirà per Valencia a mezzanotte dove aver imbarcato e sbarcato 150 trailer con proprio personale. La sfida continua.
(Fonte: "Il Tirreno")- Autore: Sara Giusti
Rassegna stampa Confindustria Livorno