lunedì 7 maggio 2012

Navi giganti nei porti italiani, rimangono da risolvere problemi di fondali e di gru.

Prove di gigantismo nei porti italiani che possono permetterselo. Nel corso della settimana scorsa , più volte abbiamo scritto di arrivi di navi record in alcuni porti italiani . La “Titan” (12.500 Teu )di Cma Cgm che ha approdato Voltri e delle due navi da 8.500 Teu che hanno fatto scalo al Sech . Si preannunciano, nel servizio di Cma Cgm-Maersk, navi fino a 13 mila Teu di portata. A tal proposito si legge sulla Gazzetta Marittima (http://www.lagazzettamarittima.it/?p=10165) Per quanto si consideri Caput Mundi, anche Genova è consapevole che queste navi sono costrette ad operare a portata ridotta, per questione di fondali e (parzialmente) di sbraccio delle gru di banchina. Luigi Negri, che opera sia in Sech che (come azionista di minoranza) al Vte di Voltri, si è detto consapevole che il futuro è già cominciato e che i terminal portuali più grandi devono rapidamente adeguarsi come fondali e come sbraccio delle gru se non vogliono essere tagliati fuori. Al Sech secondo Negri si è in grado di operare con navi fino a 10 mila Teu completamente cariche, mentre per le più grandi bisogna ridurre progressivamente il pescaggio. Se Genova sorride a denti stretti – consapevole che il gap con i porti del Nord Europa per il momento non si riduce – altri porti del range tirrenico non sono altrettanto possibilisti. A Livorno, come abbiamo scritto, l’Autorità portuale si è impegnata con Yang Ming & C. a dare entro autunno i fondali sufficienti per l’ingresso delle nuove 8 mila Teu in darsena Toscana: il che comporta, oltre al livellamento dei fondali nel bacino di evoluzione al Marzocco, anche un dragaggio alla bocca sud del porto e la pulizia del canale stesso. Tutti interventi programmati e in parte avviati, ma che scontano le problematiche non risolte dalle nuove normative nazionali sui dragaggi; e specialmente che scontano la non avvenuta chiusura permanente delle porte vinciane sul canale dei Navicelli, malgrado i ripetuti “protocolli” con le autorità del Canale e le pressioni della Regione. Tanto che i pessimisti cominciano già a temere un autunno della verità già troppo vicino.