martedì 15 maggio 2012

Mare Forum Italy: fotografia con più ombre che luci per via dei debiti accumulati da molti armatori.

Il convegno Mare Forum Italy ha ormai chiuso i battenti dopo una serie di confronti caratterizzati dall’incubo della crisi. Una fotografia con più ombre che luci che Giuseppe Bottiglieri ha ben saputo descrivere con la frase . «Siamo tutti in ansia per il futuro». Non ’è solo la crisi a tenere con i fiato sospeso ma anche i debiti accumulati da molti armatori nei confronti delle banche. (vedi fallimento di Dimaiolines e Deiulemar ) L’incertezza regna sovrana, e non si escludono nuovi default. Bottiglieri ha analizzato il mercato delle dry bulk. Per rilanciare questo settore, che secondo le previsioni dell’armatore si equilibrerà nel giro di due anni, dovranno accadere due fenomeni: l’avvio delle demolizioni nei cantieri orientali, soprattutto cinesi, che attualmente sono a livelli minimi, e il calo del prezzo del bunker che, secondo quanto affermato da Bottiglieri, “sta già scendendo”. Sull’incubo bancarotta Bottiglieri ha affermato che «bisogna stabilire nuove regole con le banche» che hanno un’esposizione verso gli shipowners pari a 10 miliardi di euro: 2 miliardi da istituti stranieri e 8 miliardi da banche italiane (Mps, - Unicredit- Intesa-Sanpaolo e altri istituti ). Da qui la necessità di fissare nuove regole insieme all’Abi per fare in modo che gli istituti di credito possano, con gradualità, accompagnare la ristrutturazione delle società indebitate. Secondo il piano, verrà assegnato loro un punteggio che stabilirà la proroga dei tempi di rientro del debito senza incidere troppo sui tassi. Il risultato è che le imprese armatoriali dovranno ora affidarsi a manager finanziari professionisti per dimostrarsi ancora più trasparenti per avere fiducia dalle banche. Quello che si deve assolutamente evitare è la procedura di bancarotta