lunedì 7 maggio 2012

La Commissione Europea ha speso oltre 3mln di € per uno studio sull’affaticamento dei marittimi sulle navi.

Vi propongo questo articolo pubblicato il 14.02.2012 sul sito del Sindacato dei marittimi www.sindacatomarittimi.eu/articoli.php?mode=search_ID&ID=675 Il progetto“Horizon project”, ha avuto un finanziamento di 3,78 milioni di euro e riunisce 11 università e organizzazioni accademiche legate all’industria dello shipping, come la Southampton Solent University nel Regno Unito, Chalmers University of Technology di Goteborg, in Svezia, lo Stress Research Institute gestito dall’Università di Stoccolma e dalla divisione marina di Bureau Veritas, oltre a rappresentanti dell’European Community Shipowners’ Associations (Ecsa), della federazione sindacale European Transport Workers’ Federation (associata all’Itf), dell’European Harbour Masters Committee, dell’International Association of Independent Tanker Owners, dello Standard P&I Club, della Marine Accident Investigation Branch e della Maritime and Coastguard Agency. La ricerca, durata 32 mesi, voleva capire come la fatica influisca sul lavoro degli ufficiali di guardia, in particolare per quanto riguarda la capacità di concentrazione. Si è fatto largo uso di simulatori che hanno ricreato le condizioni di lavoro sul ponte di comando, nel reparto macchine e nelle operazioni di gestione di carichi liquidi. La Commissione Europea, in un periodo di grande crisi economica ha speso 3,78 mln di euro per uno studio che anni prima aveva già fatto la Università di Cardiff. Ma non solo hanno simulato scenari di lavoro, quando bastava prendere le crew list delle navi, analizzarle con dei brogliacci di bordo e capire che a bordo l'affaticamento e lo stress esistono per forza di logica, senza tanti studi. Un bambino delle elementari, per 50€ analizzando tabelle d'armamento e i ritmi di lavoro di una nave sarebbe giunto forse a risultati anche migliori. I media sono tutti felici, pubblicizzano lo studio e come sempre non vogliono vedere la verità. In 32 mesi senza spendere 3.78 mln di € si potevano rivedere le tabelle d'armamento, raggiungendo due risultati: diminuzione e forse azzeramento dell'affaticamento e dello stress con aumento della sicurezza, e altri posti di lavoro. In un momento di crisi economica, dove si doveva non gettare denaro e aumentare posti di lavoro, l'Europa è riuscita a gettare denaro per avere in cambio un risultato che si aveva già da anni: A BORDO DELLE NAVI C'E' AFFATICAMENTO E STRESS Invece che imporre di rivedere le tabelle d'armamento e utilizzare 3.78 mln di euro per cose più necessarie al settore marittimo, hanno perso tempo (32 mesi) e denaro per dire cose che si sentono da un decennio. Diranno ma servivano altri dati, sarà! Ma iniziamo ad avere un dubbio, se ci sono studi su studi e nulla cambia, sarà che nessuno li capisce? L’aver considerato il lavoro umano come costo e la conseguente diminuzione del personale sulle navi ha generato sui lavoratori un aumento di stress ed affaticamento con conseguente aumento della probabilità del verificarsi dell’errore umano. L’errore umano è causa di sinistri che mettono a rischio vite umane producendo (a volte) danni ambientali incalcolabili. Per ridurre l’affaticamento dei lavoratori marittimi si deve aumentare il numero dei membri che costituiscono l’equipaggio, per garantire a ciascuno il giusto riposo. Il 45% dei marittimi che presta servizio sulle navi da carico, con equipaggi ridotti e con turni di lavoro giornalieri di oltre quattordici ore per cinque o sei mesi continuativi, si addormenta durante la guardia in plancia o in SCP. Alcuni incidenti hanno avuto come causa l’affaticamento , basti pensare al disastro dell’ EXXON VALDEZ, all’incaglio della !Shen Neng 1” sulla grande barriere corallina e al mercantile "Hc Rubina" incagliatosi a Ganzirri. Il MAIB nei suoi rapporti parla spesso di errore umano dovuto ad affaticamento. Tabelle d'armamento formulate con coerenza devono garantire le giuste ore di riposo al personale, circostanza questa che contribuirà a diminuire le possibilità di errore. Personale non stressato gestisce anche meglio eventuali emergenze. Le tabelle di armamento non prevedono scenari dove il "minimo del personale" in talune circostanza diventa del tutto insufficiente.