martedì 22 maggio 2012

Assoporti:Il candidato ideale alla presidenza deve essere preparato e avere interesse a sviluppare il business. Parola di Emanuele Grimaldi

Il candidato ideale alla presidenza di Assoporti "deve essere preparato, avere interesse a sviluppare il business, a comprendere il ruolo centrale dell'attività logistica e della macchina e a capire che per l'armatore il porto è l'anello di una catena". E' l'indicazione che, a un mese dal rinnovo del vertice dell'associazione che rappresenta le Autorità portuali italiane, arriva da Emanuele Grimaldi, coamministratore delegato del gruppo armatoriale napoletano Grimaldi. E' il momento insomma del nuovo e dei giovani. ''E' il momento - tiene a dire l'armatore all'Adnkronos - di mostrarsi più che mai competitivi e moderni. E soprattutto è il momento di dire basta a replicare l'idea della casta anche in questo settore". Settore che può essere ''volano per la crescita del paese''. ''Non ce l'ho con i manager pubblici -aggiunge- alcuni sono bravissimi. Ma ci sono altri che si chiudono, che creano ostacoli, che si perdono dietro alla burocrazia o si perdono a fare tante piccole concessioni a piccoli terminalisti che mirano solo a ottenere la garanzia di rendite di posizione. Tutto questo è vecchio e da superare". Il presidente di un'autorità portuale, sottolinea Grimaldi, "deve gestire un porto come si gestisce un'azienda, e cioè con un approccio commerciale, da impresa privata. Deve essere proattivo, pensare a creare posti di lavoro, a portare l'attività ai massimi livelli e sapersi anche proporre come testimonial del nostro paese. Deve dare risposte immediate, offrire servizi vantaggiosi, corteggiare gli armatori, proprio come fanno gli stranieri con noi ''. Quanto al sistema dei porti italiani, Grimaldi si dice convinto che ''non necessariamente l'accorpamento può essere il modello vincente''. ''Non si risolve tutto con le categorie - osserva- Ci sono tanti porti piccoli che sono dei veri gioielli, come quello di Salerno che è uno dei più efficienti d'Europa. Ma ci sono anche grandi poli che funzionano benissimo. Quel che conta, ripeto, è sempre chi li gestisce. E anche qui non ci sono regole. Non è detto infatti che un tecnico sia un buon tecnico. Ma ci sono ottimi tecnici e ogni tanto ho incontrato anche uomini non tecnici ma illuminati che sono riusciti a fare miracoli''. Ma l'armatore guarda anche al ruolo dello Stato, ''che - sostiene- dovrebbe investire in infrastrutture portuali alla stessa maniera in cui investe in autostrade e ferrovie, avere insomma un atteggiamento per cosi dire neutrale, di par condicio''. E magari pensare, ''se non ha i soldi, a delegare ai privati questo compito almeno per un certo periodo stabilito, come avviene altrove e come facciamo noi in vari paesi del mondo''. http://www.adnkronos.com/IGN/News/Economia/Assoporti-Grimaldi-Basta-con-la-casta-bisogna-essere-competitivi-e-moderni_313329001506.html