mercoledì 11 aprile 2012

Venezia: LE GRANDI NAVI? UN AFFARE PER TUTTI .

Salvare Venezia e la sua laguna, stavolta non dalle acque alte, ma dall’estromissione del traffico crocieristico dalle banchine della Marittima nel centro storico della Città. Questo, in sintesi, quanto è emerso dall’interclub organizzato dall’International Propeller Club Port of Venice e dalla Venezia Terminal Passeggeri con i Lions della provincia di Venezia. Tema dell’incontro: Cruising : “core business” dell’economia marittima veneziana”, in realtà una concreta radiografia a tutto campo di un settore in sensibile crescita che colloca il porto veneziano come primo “home port” mediterraneo delle più prestigiose compagnie di crociera. Ma qual è il destino del porto crociere se la città tutta, con enti ed associazioni imprenditoriali e culturali non si schiererà al fianco del suo sviluppo? “Il problema non è “Crociere si o crociere no a Venezia ma “ Quale Venezia per gestire l’economia marittima e il suo traffico crocieristico per salvare, in un così grave momento di crisi economica, i tanti posti di lavoro tra diretto ed indotto generati da questo comparto”? Nella sua relazione introduttiva Massimo Bernardo, presidente del Port of Venice, ha puntato dritto al cuore del problema: “Il vero obiettivo, quando altri porti a noi vicini fanno a gara per rubarci questo prezioso traffico, è quello di individuare nuovi percorsi per integrare sempre più il porto alla città non creando come oggi avviene “un’isola nell’isola” ma un “inscindibile unicum” che rappresenti il vero punto di forza per lo sviluppo di quell’economia del mare che da sempre, tra luci ed ombre, alberga nel dna della nostra città e del suo popolo”.