giovedì 26 aprile 2012

Corte dei conti europea : sprechi nei fondi europei ai trasporti

La Corte dei conti europea mette a nudo gli sprechi che stanno dietro agli importanti finanziamenti che il Fondo di coesione e i Fondi strutturali mettono a disposizione per i porti e i trasporti nel Vecchio Continente. Una relazione che pone numerose domande sulla qualità di questi investimenti, oltre che sulla necessità di un maggiore controllo in futuro. Secondo il segretario generale dell’European Sea Port Organization (Espo), Patrick Verhoeven, bisogna «portare almeno una parte dell’investimento del Fondo di coesione per il trasporto sotto il controllo di Connecting Europe Facility. Ciò contribuirà ad assicurare che le priorità nell’ambito delle reti transeuropee dei trasporti vengano effettivamente rispettate». Insomma, da ora in poi c’è bisogno di maggiore trasparenza. I paesi presi in esame dalla Corte dei conti Ue sono quattro, quelli che maggiormente hanno beneficiato dei fondi sono Spagna, Grecia, Italia e Francia. Quattro dei progetti controllati, che insieme compongono il 70% dei fondi totali, non sono stati neanche completati al momento dell’indagine della Corte. Undici dei 23 completati sono stati ultimati in tempo, i restanti dodici sono terminati con un ritardo medio di 26 mesi. Infine cinque dei progetti ultimati richiederanno altri ingenti investimenti per poter essere definiti completi. In Italia, sostiene la Corte dei conti «All’inizio del periodo 2000-2006 –– non esisteva alcuna strategia di pianificazione per gli investimenti portuali, é a livello regionale né a livello nazionale. Un “Piano generale dei trasporti e della logistica” - ricorda la Corte dei Conti Ue - è stato approvato nel dicembre 2002 ed è tuttora in vigore, non essendo stato stabilito alcun piano successivo. Nel 2003 è stato istituito un gruppo di lavoro per sincronizzare gli investimenti a livello nazionale e regionale».