Genova, container  radioattivo  fermo nel porto di Voltri dal luglio scorso
Un container  radioattivo è' fermo nel porto di Voltri dal luglio scorso . Secondo quanto pubblicato da Repubblica  a 100 metri di distanza emette valori cinque volte superiori al "fondo naturale" (quelli che normalmente si rilevano). Quando l'allarme scattò durante una verifica dei tecnici del Terminal: gli indicatori degli strumenti dedicati alla ricerca di materiali radioattivi segnalarono l’anomalo valore  della radioattività. Sul posto furono chiamati i vigili del fuoco e gli esperti dell’Unità Tecnica Complessa Regionale dell'Arpal. Il container fu isolato, allontanato dal cuore delle attività portuali e collocato su un molo del cosiddetto "Sesto Modulo", in attesa di interventi di bonifica che - fu garantito - sarebbero stati rapidissimi.  Dopo sei mesi di scioperi e vertenze, lavoratori e città aspettano ancora.
L'Unità Tecnica Complessa Regionale dell'Arpal ha sempre assicurato che  le emissioni radioattive non sono elevate, ma ha comunque suggerito "le opportune attenzioni". Fu lo speciale Nucleo Batterio-Chimico-Radioattivo dei vigili del fuoco ad individuare la natura del materiale: cobalto-60, proveniente da una "sorgente" utilizzata dalle strutture sanitarie per la cobaltoterapia, oppure da industrie che eseguono controlli non distruttivi sui metalli, cioè radiografie.  Il container era arrivato in nave a Genova da Gedda - Arabia saudita -  con uno scalo intermedio nel porto di Gioia Tauro. Conteneva ufficialmente materiali ferrosi, e fu sbarcato al Vte il 14 luglio. L'importatore era  un'azienda della provincia di Genova. La prevista decontaminazione di rimando in rimando sarebbe ora slittata a febbraio, con l'intervento di un robot.
Fonte: http://genova.repubblica.it