giovedì 16 dicembre 2010

ASSOPORTI LETTERA APERTA AL GOVERNO

Il Presidente di Assoporti, Francesco Nerli, ha indirizzato una lettera aperta a Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a Franco Frattini, Ministro degli Affari Esteri e ad Altero Matteoli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. La lettera, che non è stata inviata al Presidente del Consiglio, recita testualmente: “Pregiatissimo Sottosegretario, Spettabili Ministri, abbiamo appreso dagli organi di informazione, che mercoledì 15 dicembre si è tenuta presso la sede del Ministero degli Affari Esteri la presentazione (ufficiale, si deve ritenere avendo riguardo alla sede scelta) del progetto di creazione di una Piattaforma Logistica nell’Alto Adriatico finalizzata a creare una porta di accesso da e per l’Estremo Oriente a servizio dei mercati: del Nord Italia, del Sud della Germania, dell’Austria, della Svizzera e di altri Paesi dell’Est Europa e dei Balcani Occidentali. Pur valutando positivamente ogni iniziativa mirata al potenziamento del sistema delle infrastrutture nazionali, suscita forti perplessità in Assoporti, associazione cui aderiscono anche le Autorità Portuali, ovvero gli enti pubblici cui ex lege sono affidati i compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento promozione e controllo delle attività esercitate nei principali scali marittimi nazionali, che un’iniziativa di tale spessore non veda, e finora non abbia visto, alcun effettivo e concreto coinvolgimento delle Autorità Portuali dell’Alto Adriatico e che si svolga al di fuori di quel processo (“cabina di regia”) proposto dal Governo nell’allegato IV “Programmazione delle infrastrutture strategiche” allo schema di Decisione di Finanza Pubblica per gli anni 2011-2013 e approvato dal Parlamento. Ciò appare in contrasto con il vigente contesto normativo ed è fonte di vive preoccupazioni di tutti i nostri associati, preoccupazione espressa anche dal Consiglio Direttivo dell’Associazione, giacché, eventuali percorsi al di fuori delle ordinarie procedure, si porrebbero in conflitto con principi di omogeneità e di equa concorrenza tra porti; sarebbero quindi a rischio di censura anche in sede europea.”
Fonte : Camera del Lavoro di Pozzallo