venerdì 22 gennaio 2010

IPSEMA: COORDINAMENTO CONTRO GLI INFORTUNI


Gennaio 2010
Occorre maggior coordinazione nel sistema di tutela per evitare gli infortuni nei porti italiani, lavorare ad apposite iniziative in materia di prevenzione e promuovere sinergie tra istituzioni preposte alla tutela dei lavoratori marittimi e di terra. Questo il nodo centrale che l’IPSEMA, l’Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo, ha affrontato nell’audizione del Commissario Straordinario dell’Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo, Antonio Parlato e del Direttore Generale Palmira Petrocelli, della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle ‘Morti Bianche’ del Senato, presieduta dal Senatore Oreste Tofani. L’audizione ha voluto approfondire le cause alla base della tragedia dell’incidente mortale avvenuta lo scorso dicembre ad un portuale a Genova e quindi chiarire le questioni legate alla sovrapposizione di competenze in materia di formazione del personale marittimo presente nei porti. Ed è proprio sulla problematica dell’alto rischio infortunistico presente nell’ambito portuale che è intervenuto il Commissario dell’IPSEMA, Antonio Parlato: “L’attività lavorativa marittima a bordo è già rischiosa proprio per la natura stessa del luogo di lavoro. Il rischio diventa più alto per i lavoratori portuali, assicurati dall’INAIL, quando svolgono funzioni del tutto analoghe ai marittimi”. “A riprova di ciò – ha sottolineato, alla Commissione, l’Avv. Parlato – la circostanza che un terzo del totale, circa il 40 per cento degli infortuni sul lavoro nel settore marittimo avviene in porto”. “La tipologia di rischio di infortunio, tra terminalisti e marittimi, è la medesima – ha chiarito il Commissario dell’IPSEMA – e a fronte delle stesse attività svolte si creano sovrapposizioni e differenze di approccio sia sul fronte assicurativo e sia, soprattutto, nella individuazione di campagne di formazione-informazione per i lavoratori stessi”. A conclusione del suo intervento il Commissario Parlato ha auspicato un’intesa tra IPSEMA e l’INAIL per un coordinamento e uno scambio dei rispettivi dati al fine di diffondere maggiore conoscenza dei rischi lavorativi, quando analoghi, sofferti dai lavoratori portuali e marittimi e promuovere efficaci politiche di prevenzione. Sulla formazione dei lavoratori marittimi, ruolo assegnato all’IPSEMA dal decreto 81/08, è intervenuto il Direttore Generale dell’Ente, Palmira Petrocelli: “L’Istituto ha, negli anni, dedicato molte risorse verso l’accrescimento delle competenze in materia di prevenzione e verso la formazione-informazione dei marittimi contro i rischi connessi all’attività lavorativa. I ‘Quaderni di formazione’ hanno studiato e approfondito gli ambienti più pericolosi all’interno della nave”. “Sono in programma altre pubblicazioni – ha annunciato la Dr.ssa Petrocelli - e ulteriori approfondimenti, in particolare verso i rischi relativi alle attività di interfaccia nave-porto”. “Considerata la duplice competenza sulla tutela dei lavoratori a bordo delle navi e di quelli a terra, auspico – ha concluso il Direttore Generale dell’IPSEMA – la nascita di progetti di formazione congiunta con gli altri soggetti responsabili della tutela stessa dei lavoratori”.
Fonte : Camera del lavoro di Pozzallo