Si apre una settimana decisiva per la nomina del presidente dell'Autorità Portuale. Stamani, o più probabilmente domattina, sarà resa nota la sentenza del Tar sul ricorso presentato da Roberto Piccini. Mentre mercoledì, ultimo giorno della presidenza Piccini, il ministro Matteoli dovrà nominare il commissario. La decisione sul commissariamento, dunque, sarà presa alla luce della sentenza del Tar. Solo un verdetto particolarmente favorevole a Piccini può sovvertire un esito che pare già scritto: la nomina di Giuliano Gallanti, avvocato, già presidente della Port Authority di Genova, a commissario del porto di Livorno, da convertire in seguito - con i tempi e i modi previsti dalla legge - in nomina a presidente. I giudici amministrativi hanno impiegato più tempo del previsto per emettere la sentenza e c'è un motivo. Sarà, infatti, una sentenza cosidetta "semplificata", che non si esprimerà solo sulla richiesta di sospensiva della nota del ministro che boccia Piccini, Nardi e Nocchi. Piuttosto la sentenza entrerà nel merito del quesito. Che è sostanzialmente il seguente: il ministro ha sviato dai suoi poteri, mosso da motivi di risentimento personale, per punire Piccini? Se il Tar entrasse pesantemente nella contesa, accogliendo in toto la tesi del ricorrente, la partita sul commissario potrebbe anche riaprirsi. Perchè una vittoria di Piccini su tutta la linea ridarebbe fiato alle sue istanze e ai suoi sostenitori. A quel punto anche il sindaco, sotto pressione in città e nel partito, potrebbe ritenere più opportuna la nomina di un "commissario tecnico" - il comandante della capitaneria o un altro ammiraglio - per non pregiudicare, almeno in teoria, anche le ultime chanche di riconferma del presidente uscente. Ma lo scenario più probabile è che il Tar si limiti a dire se la bocciatura fatta dal ministro è sufficientemente motivata o no, senza entrare nelle ragioni che hanno mosso Matteoli. E a quel punto, anche se il ricorso venisse accolto, verrebbero meno anche le residue possibilità di Piccini. Se fosse così, mercoledì il sindaco darebbe il via libera alla nomina di Gallanti commissario sul quale già Rossi e Matteoli sono d'accordo. Un'ipotesi, quest'ultima, ritenuta migliore della scelta di un commissario tecnico, perchè in grado di tradursi rapidamente in una presidenza e dunque meno gravida di incertezze per il porto. Gallanti, che ha già parlato con la Regione, si è mostrato interessato e motivato. D'altra parte la nomina di Gallanti potrebbe offrire il fianco a chi accusa gli enti locali di aver ufficialmente sostenuto Piccini e ufficiosamente lavorato per trovargli un successore.
Giuliano Gallanti, 72 anni, professione avvocato cassazionista Ha retto l’'Authority di Genova dal dicembre '95 fino al febbraio 2004 ed è stato al vertice dell'Espo, l'organizzazione che raggruppa i principali porti europei. In politica, sempre con una storia di sinistra nella "sua" Liguria: presidente del consiglio regionale, numero due della Regione Liguria e assessore regionale all'ambiente. Nel marzo di quattro anni fa, al congresso dell'allora sezione porto Ds (poi ribattezzata economia marittima), fu proprio Gallanti a scendere in campo di persona per presentare la mozione filo-Mussi, visto che nello scontro dentro i Ds si era schierato con la minoranza interna. Per un curioso capriccio del destino, il suo antagonista congressuale fu l'assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti, altro big che il toto-candidato ha ripetutamente messo sulla ruota dell'Authority (nonostante le sue ripetute smentite). Non è una novità che salti fuori il nome di Gallanti nelle complicate alchimie del toto-Authority: già nell'inverno del 2005 vi aveva fatto cenno il predecessore di Rossi, l'allora governatore Claudio Martini.
Articolo di : Cristiano Meoni
Tratto da IlTirreno –Livorno
http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2011/01/17/news/gallanti-quasi-commissario-3200718