lunedì 3 gennaio 2011

Giappone, ripresa l’ignobile pratica della caccia 'scientifica' alle balene.Azioni indegne di un popolo progredito e civile.

La flotta giapponese è impegnata, come ogni estate australe ,nella ignobile pratica della caccia 'scientifica' alle balene. Lo scopo principale raggiunto da questi “immondi e criminali” travestiti da ricercatori è quello di farsi odiare per le loro nefandezze. Gli attivisti ambientalisti a bordo di gommoni hanno lanciato sulle baleniere bombe puzzolenti e nel contempo hanno tentato di bloccare le eliche con cavi d'acciaio, mentre i giapponesi li prendevano di mira con cannoni ad acqua ad alta pressione.

La flotta giapponese composta da quattro navi era salpata il mese scorso per una spedizione di tre mesi con l’obbiettivo di sterminare 1000 balene, .Le tattiche degli ambientalisti son state definite "pericolose e illegali" dall'Istituto giapponese di ricerca sui cetacei,primo responsabile dell'eccidio,che sfrutta in modo indecoroso una scappatoia del Trattato baleniero internazionale. L'Istituto, anziché provareuna profonda vergogna per la propria azione di copertura , ha chiesto all'Australia e ai Paesi Bassi, dove sono registrate le navi di Sea Shepherd, di intraprendere azione penale contro gli attivisti. E oggi la premier australiana Julia Gillard esortato entrambe le parti a evitare situazioni pericolose. "La cosa importante è assicurare che nessuno sia a rischio in una parte del mondo remota, pericolosa e molto inospitale", ha detto. Viene da chiedersi come un popolo così progredito e civile possa tollerare simili misfatti