mercoledì 2 febbraio 2011

Rumor su eventuale chiusura del Canale di Suez

I mercati stanno analizzando, con l’attenzione che la situazione richiede, l’eventualità che venga chiuso il Canale di Suez, via d’acqua dalla quale transitano ogni giorno enormi quantità di petrolio.
Un’eventuale chiusura di questo passaggio dal Medio Oriente all’Europa, causerebbe dei ritardi nelle consegne della materia prima, seguiti da aumenti del prezzo all’importazione del greggio con conseguenti innalzamenti dei livelli di prezzo al consumo (già in Italia , grazie al lassismo inconcludente del governo Pulcinella , insostenibili). La cosa di cui meno hanno bisogno i consumatori della maggior parte dei Paesi industrializzati della Terra. Con il rumour di una possibile chiusura del canale di Suez, il prezzo del petrolio è balzato venerdì, guadagnando due dollari in due ore, e oggi ha continuato la sua corsa", dice David Jones, Chief Market Strategist di IG Index.
Ogni giorno attraverso il Canale di Suez e la Pipeline Sumed scorre circa il 6% della produzione mondiale di greggio. Il rischio è che il trasporto di quest'area subisca rallentamenti se non dei propri blocchi. Se questa ipotesi dovesse palesarsi il trasporto del greggio prendere altre direzioni ma con inevitabili ritardi. "Gli investitori sembrano essere pronti a prendere profitto nei prossimi giorni", riprende Jones. Come lui sono diversi gli strategist che segnalano che il momento di avversione al rischio è arrivato, ma - sottolineano - quando il benchmark era già impostato per una correzione. Quel che più fa paura è un possibile contagio fra i Paesi produttori. "Gli investitori monitorano i rischi che potrebbero aumentare con il complicarsi della situazione in Medio Oriente", osserva Gen Kawabe, broker della Chuo Mitsui Trust and Banking. "Il mercato dovrebbe restare volatile, spinto dalla sua riluttanza riguardo al rischio". La paura del rischio potrebbe aumentare nei prossimi giorni se i problemi si diffonderanno anche ad altri paesi dell'area mediorientale.
Dopo la Tunisia e l'Egitto, la Libia di Gheddafi potrebbe essere il teatro della prossima crisi politica che sta sconvolgendo il mondo arabo. Lo ha scritto il sito americano The Daily Beast, citando i file dall'ambasciata Usa a Tripoli pubblicati nelle scorse settimane da Wikileaks. In uno in particolare, scritto lo scorso febbraio dal capo missione Gene A. Cretz, si citano le valutazioni di osservatori locali: per il Daily Beast, queste indicano che Gheddafi ha creato una dinastia familiare, decadente, avida di denaro, che potrebbe essere l'obbiettivo ideale di una prossima rivoluzione araba nelle strade del Paese. "La famiglia di Gheddafi, e in particolare i suoi due figli particolarmente ribelli - scrive il diplomatico dando conto degli incontro con contatti egiziani dell'ambasciata - ha fornito abbastanza elementi di sporcizia per una soap opera libica".
Al di là della speculazione, gli scontri di Piazza in Egitto hanno, infatti, provocato un rialzo nei corsi del greggio sui mercati asiatici, con gli investitori che temono le turbolenze nel passaggio del petrolio dal Canale di Suez. Il Wti, consegna marzo, è salito di 37 cents a 89,71 dollari a barile e il Brent del Mare del Nord di 18 cents a 99,60 dollari. E scorrendo con l'indice il calendario macro della giornata, tra gli eventi in programma si aspettano i dati italiani sui prezzi alla produzione di dicembre, alle ore 10, e quelli sull'indice di fiducia delle imprese, alle 11. Sempre alle 11 sono in calendario i risultati della zona euro sull'inflazione a gennaio. Sarà interessante vedere quali effetti sull'inflazione potrà portare il rialzo del greggio. Possibili ulteriori rincari in arrivo, con l'inflazione in agguato, potrebbero mettere a dura prova l'inizio della ripresa mondiale. "È possibile - conclude Yoichi Itoh, capo analista di Stb Research Institute - che siamo testimoni di una trasformazione delle strutture sociali nei Paesi islamici, e visto che è un fenomeno mai visto prima, nessuno sa che cosa succederà".
Il canale , terza fonte di reddito dell’Egitto, è stata, intanto,messa sotto il controllo dei militari.

Fonte; www.borsaitaliana.it