
23 gennaio 2010
"Un volo Shanghai-Roma e la possibilità di aprire un collegamento aereo tra la Cina e Catania. Investimenti in Sicilia nel settore turistico e nel porto di Augusta". La Cina è vicina. Una nota ufficiale del governo regionale informa che una delegazione siciliana si è recata in Cina per ricambiare la visita che i dirigenti della HNA, colosso cinese dei trasporti e del turismo , effettuò nel marzo dello scorso anno in Sicilia. La delegazione cinese fece anche tappa nel porto di Augusta. Da allora è passato quasi un anno e non si è visto nulla di nuovo in positivo. Nel contempo si è defilata l’unica società( italo-nippo-americana) che aveva dimostrato un certo interesse per lo scalo augustano. Torniamo alla delegazione siciliana in Cina. Secondo il resoconto ufficiale sono diversi ed interessanti i punti salienti dell'accordo : "Realizzazione di un aeroporto intercontinentale nella piana di Gerbini, tra Enna e Catania; Cooperazione nel settore dei beni culturali; Joint-venture per la produzione di yacht nell’isola di Hainan; Richiesta di autorizzazione per realizzare l’area per il transhipment nel porto commerciale di Augusta. Questi, in estrema sintesi, i risultati della missione effettuata nei giorni scorsi.
"Il rapporto con la Cina – ha sottolineato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo - non potrà che giovare alla Sicilia. Oggi il colosso cinese è la locomotiva economica del mondo. Il rapporto diretto con il mercato cinese può rappresentare una svolta per la nostra economia. Ben vengano, quindi, gli investimenti di questo grande Paese in Sicilia. Il privato che investe chiede tempi certi. Il governo regionale farà di tutto per agevolare la realizzazione di questi progetti con celerità".
Sui "tempi certi" della politica siciliana ci sarebbe da discutere molto .
"L’aeroporto internazionale - secondo quanto riferito dalla delegazione - dovrebbe vedere la luce nella piana di Gerbini. Si prevede la realizzazione di un terminal e di una pista da 3 chilometri. Il nuovo aeroporto dovrebbe essere gestito dalla Sac, la società che opera già a Catania Fontanarossa. Il capitolo inerente il "porto di Augusta" sembra alquanto ridimensionato. Per anni si è parlato e sperato in una improbabile centralità geografica capace di porre il porto di Augusta in una posizione di assoluto privilegio rispetto alle più importanti direttrici di traffico. Ancora in questi giorni era dato di leggere:” Nel piano dell'HNA, quindi, il porto di Augusta rappresenterà il fulcro del sistema commerciale mondiale per cui verrà asservito all'economia cinese….”
"Il gruppo, come prima precisato, chiederà solo l’autorizzazione per realizzare l’area per il transhipment ,300 metri lineari di banchina e 300 mila metri quadrati per l’area di stoccaggio. Una richiesta onesta rispetto alla mendace chimera del porto hub che di tanto in tanto viene propinata da certa stampa prezzolata capace solo di veicolare menzogne. "Il governo regionale ,inoltre, - si legge nella nota ufficiale - fornirà al gruppo HNA il supporto necessario per la valutazione di iniziative da intraprendere nel settore dei beni culturali in coincidenza con il World Expo di Shanghai previsto per il maggio prossimo". "L’accordo siglato tra Sicilia e gruppo HNA - conclude la nota - prevede anche la possibilità di operare nel campo della nautica da diporto, settore nel quale l’Italia può contare su professionalità apprezzate in tutto il mondo. La holding cinese e una nostra azienda, che verrà individuata dalla delegazione siciliana, dovrebbero dare vita a una joint-venture per la produzione di yacht nell’isola di Hainan". Tenuto conto che l'accordo Cina-Regione siciliana per gestire il porto di Augusta è cosa quasi fatta e che i russi della Lukoil possiedono già il 49% della raffineria Isab, sembra delinearsi chiaramente che, a queste latitudini , a farla da padroni nell’immediato futuro saranno sempre di più cinesi , russi , …. e poi …. Le nostre aziende ,asfittiche e a corto di capitali, verranno spazzate via. Effetto della globalizzazione. Un dubbio ci rimane , verrà anche rimpiazzata la principale industria siciliana ????. Una cosa è certa che riussi e cinesi sono competitivi anche in quel settore.